Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: pensiamo

Numero di risultati: 21 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

256899
Vettese, Angela 21 occorrenze

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Pensiamo ai taccuini su carta millimetrata e datata o agli archivi colmi di souvenir, tra cui cartoline, ritagli di stampa, fotografie, bric-à-brac

Pagina 10

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

E infine, quanto è soggettiva e transitoria la percezione del brutto? Pensiamo alla serie di ritratti che Picasso fece a Dora Maar, la giovane donna

Pagina 106

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

assiste sempre più di frequente all'abbattimento dei monumenti e non alla loro elevazione. Pensiamo alla Primavera araba o al crollo dell’Unione Sovietica

Pagina 108

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

carriera artistica era emigrare in uno dei paesi dell’Europa dell'Ovest o negli ambitissimi Stati Uniti. Pensiamo a un esule come Ilya Kabakov, che

Pagina 113

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Pensiamo anche a Shirin Neshat, che, più o meno all’epoca della rivoluzione iraniana (1979), da Teheran si trasferì in California e poi a New York

Pagina 114

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

è particolarmente esplicita: pensiamo ai video dell’israeliana Yael Bartana sulla propaganda politica nazionalista, alle installazioni e fotografie

Pagina 118

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

sia nell’ambito narrativo sia in quello documentario. Pensiamo, ancora, alle gigantesche campagne del tedesco Anselm Kiefer, dipinte come luoghi di

Pagina 125

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

ancora vergine come ai tempi del Far West, che sfugge allo sguardo e si sottrae a qualsiasi altra possibilità di misurazione e conquista. Pensiamo al

Pagina 129

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

controllo totale sull’opera, il cui compimento e la cui valorizzazione sono affidati allo spettatore-attore. Pensiamo a Joseph Beuys e alla sua «scultura

Pagina 132

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

alcuni artisti, non è inspiegabile: pensiamo a Jana Sterbak che cammina in una crinolina di ferro telecomandata (1993), ai numerosi interventi di

Pagina 30

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

’importanza dei progetti ideativi non può che essere ritenuta geniale, se pensiamo a quanto l’epoca digitale li abbia elevati a protagonisti di ogni

Pagina 37

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

: pensiamo ad André Breton e ai suoi «poemi oggetto», dove l’unione tra calligrafia e figure fa scintille. Sulla scia degli insegnamenti di grafica che

Pagina 44

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

paesi lontani che hanno molto da dirci, e così capiterà con gli artisti. Pensiamo al brasiliano José Oswald de Sousa Andrade, che ha redatto il

Pagina 48

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Pensiamo al progressivo venir meno dell’affresco: creare le immagini direttamente nell’intonaco significava concepirle come decorazioni ambientali

Pagina 50

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

. Pensiamo alla relazione vero/finto. Pierre Huyghe, artista francese, nel film del 1999 The Third Memory espone la ricostruzione della rapina girata

Pagina 53

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

’idea di qualcosa che si definisce nel tempo. Pensiamo, ad esempio, al dripping, che allude, dalla pratica di Jackson Pollock in avanti (senza però

Pagina 60

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

Pensiamo al turbamento che ci trasmettono le figure raccapriccianti vermi, ossa, manichini di donne violentate dei set ispirati ai film dell’orrore

Pagina 63

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

. Pensiamo agli espressionisti astratti americani e alla loro riattualizzazione della pittura surrealista, in particolare alla rifioritura linguistica che

Pagina 71

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

curatore. Pensiamo a Richard Hamilton, che, nel 1966, organizzò la prima grossa retrospettiva europea di Marcel Duchamp alla Tate Gallery (The Almost

Pagina 80

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

riuniscono in gruppo dando vita a enti e associazioni non profit. Pensiamo alla storica Dia Foundation, che tra gli anni Sessanta e Settanta permise la

Pagina 84

L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

lungo il suo percorso. Pensiamo alla già citata Spirai Jetty di Robert Smithson, un enorme vortice fatto di sabbia e pietre, che l’artista americano

Pagina 92

Cerca

Modifica ricerca